Mesoterapia e cellulite

La mesoterapia nel trattamento della cellulite

La mesoterapia viene anche detta terapia intradermica distrettuale. Si tratta di una tecnica invasiva che consente di creare un deposito intradermico del farmaco. Sulla zona trattata vengono praticate più iniezioni, ciascuna con un piccolo volume di farmaco. Il farmaco si libererà nei tessuti circostanti per circa una settimana. In questo modo viene evitata la diffusione sistemica. Si tratta di una tecnica la cui efficacia dipende sicuramente dall’operatore ed è unicamente appannaggio del medico. Necessita, infatti, di una fase preliminare di diagnosi accurata e sicura a cui segue la scelta del farmaco più adeguato. La tecnica di somministrazione e la manualità devono essere ineccepibili.

Secondo la Società Italiana di Mesoterapia (SIM)

  • i farmaci utilizzati devono essere selezionati tra quelli della farmacopea ufficiale,
  • devono contenere un principio farmacologicamente attivo e, nello specifico, si deve trattare dello stesso principio che potrebbe essere utilizzato per via sistemica con le stesse indicazioni cliniche.

Il farmaco deve essere iniettato a livello del derma sulla proiezione cutanea dell’organo malato disponendo dei microdepositi che siano distanziati tra di loro di circa 1 o 2 cm e che coprano a tappeto l’intera zona da trattare. Considerando quello che è lo spessore della pelle e la lunghezza dell’ago più corto in commercio (4 mm) si comprende come l’infissione perpendicolare determinerebbe inevitabilmente un’iniezione ipodermica. È quindi necessario durante l’iniezione mantenere un’inclinazione compresa tra 15 e 20 gradi.

La scelta della somministrazione per via mesoterapica ha l’indubbio vantaggio di poter utilizzare dosi minime del farmaco la cui concentrazione locale si mantiene a lungo elevata. Questo approccio è da preferire, dunque, rispetto alla via di somministrazione sistemica soprattutto quando si ha a che fare con patologie che si manifestano all’interno di aree ben delimitate (come è nel caso della cellulite).

Quali sono le indicazioni principali della mesoterapia in medicina estetica?

Le indicazioni principali per il trattamento mesoterapico sono rappresentate:

  • dai vari inestetismi legati all’insufficienza cronica del microcircolo veno-linfatico periferico (ritenzione idrica);
  • dalla cellulite (che in medicina viene chiamata pannicolipatia edemato-fibro-sclerotoca o PESF e che consiste in un’alterazione distrofica del tessuto adiposo sottocutaneo);
  • dalle sintomatologie dolorose dell’apparato osteo-articolare (effetto anti-infiammatorio e antalgico).

La cellulite da un punto di vista medico

La classificazione della cellulite è stata fatta da Curri nel suo Compendio di semeiotica clinica e strumentale della pannicolopatia (1993). Nel suo manuale Curri distingue una cellulite di primo o di secondo stadio da una di terzo o quarto. La cellulite viene detta in medicina pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica. Nel primo e nel secondo stadio, all’ispezione, la superficie cutanea appare normale mentre alla palpazione si apprezza un tessuto più denso del normale e caratterizzato da una certa pastosità. La palpazione profonda evoca una modica dolorabilità. Diverso il quadro, invece, della pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica di terzo e quarto stadio dove all’ispezione è possibile evidenziare una retrazione a cratere, la presenza di strie bianco giallastre e una cute piuttosto assottigliata. Già solo sfiorando la pelle si apprezza una scabrosità legata alla presenza di tralci connettivali, di micro-noduli e di macro-noduli (questi ultimi delle dimensioni di un granello di sabbia). La dolorabilità è talvolta spontanea. La valutazione ecografica dell’ipoderma evidenzia la condizione di sclerosi. Il tessuto adiposo aumenta la sua ecogenicità e non è possibile riconoscere il punto in cui dal grasso sottocutaneo si passa alla fascia muscolare (piano di clivaggio).

Quale risultato è lecito attendersi dalla mesoterapia?

L’efficacia della mesoterapia è interamente legata all’azione dei farmaci somministrati per tale via. Come in ogni altro tipo di terapia farmacologica, presupposti essenziali per un buon risultato sono la correttezza della diagnosi e l’impiego di principi attivi che trovino comprovata indicazione nella specifica patologia. In linea generale, la mesoterapia con farmaci attivi sul microcircolo è in grado di ridurre la sintomatologia legata alla stasi venoso-linfatica a livello degli arti inferiori. Questa azione previene l’evoluzione di quadri iniziali di cellulite verso le forme più gravi con un conseguente miglioramento estetico.

Per quanto tempo va prolungata la terapia mesoterapica?

L’entità della risposta e la durata della terapia necessaria per ottenerla dipendono, come sempre in medicina, da molteplici fattori, quali:

  • il tipo di patologia,
  • la sua gravità ed evolutività,
  • l’eventuale presenza di altre condizioni morbose concomitanti,
  • l’età,
  • la reattività individuale,
  • lo stile di vita.

Per quanto tempo si mantiene l’effetto desiderato?

Gli stessi fattori che condizionano l’efficacia terapeutica influenzano anche la durata del beneficio conseguito. Poiché la gran parte delle affezioni trattate con la mesoterapia hanno un decorso cronico, è importante dopo il ciclo terapeutico attuare una terapia di mantenimento mediante somministrazioni da praticare mensilmente.

Quanto tempo dura una seduta di mesoterapia?

Normalmente, per effettuare la mesoterapia, sono sufficienti 20 minuti, con una discreta variabilità in relazione al numero ed all’estensione delle sedi da trattare.

È una procedura dolorosa?

La percezione del dolore dipende molto dal grado di sensibilità individuale e dalle sedi di trattamento. Di regola, comunque, il disagio è ben sopportabile.

Ci sono delle controindicazioni al trattamento?

Controindicazione assoluta alla mesoterapia è data dalla comprovata allergia verso i farmaci che dovrebbero essere utilizzati. Anche in assenza di un’ipersensibilità specifica, una diatesi allergica, testimoniata da manifestazioni immunoreattive verso molteplici allergeni e dalla facilità di insorgenza di nuove allergie, deve indurre a particolari cautele (vista anche la prolungata permanenza tessutale del farmaco iniettato per via mesoterapica). Come per tutte le terapie iniettive, le gravi alterazioni della coagulazione possono costituire un motivo di prudenza o, addirittura, una controindicazione. Le patologie sistemiche croniche vanno sempre segnalate al medico che valuterà se trattare o meno la paziente.

Quali farmaci vengono utilizzati in mesoterapia per il trattamento della cellulite?

Tra i principi attivi usati in mesoterapia c’è il mesoglicano. Si tratta di una miscela di glicosamminoglicani (GAGS) in grado di ripristinare la funzione della parete peri-capillare. Il mesoglicano ha attività antitrombotica a livello endoteliale e attività fibrinolitica (scioglie i tralci fibrosi che contribuiscono alla comparsa dei micro e dei macronoduli). Il prodotto deve essere diluito con 4-5 cc di soluzione fisiologica. Come in tutti i protocolli mesoterapici è prevista una seduta a settimana per 4 settimane, poi una seduta ogni 15 giorni per 4 volte e in ultimo un mantenimento mensile.

Si possono avere degli effetti indesiderati?

Il modesto volume di farmaco iniettato con ciascuna puntura realizza, nel derma, una minuscola raccolta di liquido, che appare come un piccolo rigonfiamento della superficie cutanea (pomfo), destinato a scomparire entro poche ore. Come dopo ogni trattamento iniettivo, si possono verificare reazioni locali, di lieve entità e di breve durata, legate in parte al microtrauma prodotto dall’ago, in parte all’attività chimico-fisica e biochimica del farmaco. Tra le reazioni al trattamento vanno citati:

  • transitorio eritema (arrossamento);
  • leggero sanguinamento, ecchimosi o piccoli ematomi: negli emofilici, nei pazienti con difetto delle piastrine e in coloro che assumono aspirina o anticoagulanti orali, la perdita ematica è più frequente e prolungata;
  • aumento della sensibilità al dolore;
  • rarissime, ma possibili, le complicanze infettive locali.

Normalmente, tali reazioni sono circoscritte e scompaiono spontaneamente in pochi giorni, restituendo la superficie cutanea alla completa normalità. Soltanto in casi eccezionali può essere richiesto l’uso di un supporto farmacologico specifico.

In modo simile a quanto si realizza in ogni trattamento farmacologico, un possibile effetto indesiderato è rappresentato dalle reazioni allergiche, le cui manifestazioni possono spaziare da quadri localizzati cutanei a rapida risoluzione spontanea fino ad espressioni sistemiche, talora temibili. Una reattività allergica può svilupparsi anche dopo un iniziale periodo di terapia senza problemi.

È necessario eseguire preliminarmente un test allergometrico?

L’assenza nella storia clinica, di episodi di allergia non esclude che questa possa sempre svilupparsi, pur essendo un’evenienza non frequente. Nella visita preliminare, viene posta particolare attenzione alla presenza di diatesi allergica e comunque in occasione del primo trattamento verrà preliminarmente effettuata una piccola inoculazione della sostanza, volta a testare un’eventuale reazione, prima del trattamento completo. Di norma viene richiesto alla paziente di trattenersi presso l’ambulatorio per circa mezz’ora.

Cosa bisogna fare dopo il trattamento?

L’inoculazione mesoterapica si propone di depositare, in sede intradermica, una certa quantità di farmaco, destinato a diffondere alle strutture contigue nei giorni seguenti. Qualsiasi energica sollecitazione meccanica locale può accelerare lo smaltimento del farmaco attraverso le vie di deflusso emolinfatiche, nelle quali si diluisce sino a concentrazioni prive di attività farmacologica. Occorre, quindi, evitare che, sulle aree trattate con mesoterapia, vengano effettuati, a breve distanza di tempo, massaggi, pressoterapie, applicazione di ultrasuoni. Come ogni processo infiammatorio, anche quello connesso alla riparazione della microlesione iniettiva rende la cute più sensibile all’irraggiamento solare, cui reagisce con un incremento della pigmentazione, suscettibile di esitare in discromie. È, pertanto, consigliabile fare a meno di esporsi al sole o a lampade UVA prima della completa scomparsa dei segni cutanei del trattamento.

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