Zafferano per la salute dell'intestino

Lo zafferano, una miniera di sostanze benefiche per la salute

Lo zafferano è un bel fiore diffuso nei paesi dell’area mediterranea. I suoi stigmi contengono una serie di principi attivi che conferiscono alla spezia il caratteristico sapore (picrocina, safranale, crocetina e il suo glucoside crocina, antocianine, carotene e licopene). Tutte queste sostanze sono in grado di esercitare effetti farmacologici. Dimostrano avere un’apprezzabile azione anti-depressiva e anti-neoplastica. La crocina è il principale componente degli estratti idro-alcolici dello zafferano e ha azione anti-convulsivante, anti-depressiva, anti-infiammatoria, anti-neoplastica, di protezione nei confronti dei radicali liberi (anti stress-ossidativo), di potenziamento della memoria e dei processi di apprendimento.

Integratori a base di estratti di zafferano, vanno bene per tutti tranne che…

Per quanto sia opinione comune che le sostanze chimiche naturali possano essere più compatibili con la fisiologia del nostro organismo, l’assunzione di integratori a base di estratti di zafferano è controindicata durante la gravidanza perché i principi attivi possono interferire con lo sviluppo dell’embrione. Le piante medicinali sono usate in circa l’80% della popolazione mondiale, principalmente nei paesi in via di sviluppo. Sicurezza, efficacia, accettabilità, ridotta presenza di effetti collaterali sono le caratteristiche richieste per qualsiasi integratore.

Zafferano e biodisponibilità

La biodisponibilità dei composti presenti negli alimenti è legata a quella frazione che giunta a livello dell’intestino tenue viene assorbita e diffusa per via sistemica. I principali principi attivi dello zafferano sono la crocina (C44H64O24), la crocetina (C20H24O4), la picrocrocina (C16H26O7) e il safranale (C10H14O). La farmacocinetica dei carotenoidi dello zafferano, crocina e crocetina, è nota. Si tratta di sostanze lipofiliche cioè in grado di sciogliersi nei grassi e per questa loro caratteristica possono attraversare la membrana cellulare degli enterociti (che al pari di quella di qualsiasi cellula è fatta da un doppio strato di fosfolipidi). Una volta superata la barriera intestinale, crocina e crocetina vengono inglobate nei chilomicroni, trasportate attraverso la linfa fino al dotto toracico e riversate nella circolazione sistemica.

Azione anti-infiammatoria e anti-ossidante dello zafferano

I principi attivi dello zafferano riducono il rilascio di citochine ad azione pro-infiammatoria. Stimolano al contrario la sintesi di catalasi, superossido dismutasi e glutatione perossidasi, i nostri enzimi ad azione antiossidante (scavengers dei radicali liberi). Si è potuto dimostrare che l’assunzione di queste sostanze riduce i livelli di malonildialdeide, noto marker di stress ossidativo.

L’azione anti-neoplastica ha molto a che fare con l’effetto pro-apoptotico dello zafferano. L’apoptosi è la morte cellulare programmata. Secondo un ben conservato programma genetico, le cellule danneggiate e prone a diventare il capostipite di un clone neoplastico decidono di smettere di vivere… è il sacrificio di uno per la salvezza dell’intero organismo. Si comprende bene come la disregolazione di questo programma genetico sia l’apriporta di qualsiasi malattia tumorale.

Zafferano, umore e sindrome dell’intestino irritabile

La sindrome dell’intestino irritabile (IBS o Irritable Bowel Syndrome) viene inquadrata come una malattia mente-corpo. Per questa ragione molti gastroenterologi prescrivono ai loro pazienti con questo tipo di diagnosi farmaci anti-depressivi. Un interessante studio ha messo a confronto l’azione della fluoxetina con quella di un estratto di zafferano nel migliorare la qualità di vita dei pazienti con IBS. Si è scoperto così che gli effetti terapeutici erano perfettamente sovrapponibili.

Si è scoperto inoltre che lo zafferano può interferire con i FODMAP (Fermentable Oligosaccharides Disaccharides Monosaccharides and Polyols) presenti negli alimenti riducendone l’attitudine a lasciarsi fermentare.

Ancora da dimostrare sono invece gli effetto dello zafferano sul microbiota intestinale. Ci piace pensare che possa contribuire a ristabilire l’eubiosi (corretto assetto quali-quantitativo della flora batterica residente) stimolando la crescita dei batteri buoni (probiotici) e contrastando quella dei potenziali patogeni.

 

 

 

 

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