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La stagione delle fragole coincide con quella delle diete detox. Il punto è che così come le fragole vengono fatte crescere a suon di ormoni… l’interesse per le diete detox viene amplificato a suon di slogan pubblicitari. Per capire cosa c’è di vero nella moda dilagante dei beveroni e delle centrifughe mettiamo via le riviste patinate ed apriamo qualcuno degli articoli presenti nella bibliografia scientifica internazionale. Lo studio delle fonti ufficiali può aiutarci a dipanare qualche dubbio.

Il master regolatore della detossificazione
È un viaggio affascinante quello che ci porta a comprendere la biochimica dei processi di detossificazione dell’organismo. E non dobbiamo addentrarci troppo in profondità per scoprire che esiste un master regolatore in grado di coordinare tutte le dinamiche cellulari che svolgono azione detossificante, anti-ossidante, anti-infiammatoria e citoprotettiva. Il suo nome è Nrf2. Noto da oltre dieci anni l’Nrf2 è in grado attivare oltre due dozzine di geni coinvolti nella metabolizzazione delle principali tossine esogene. Ed è sempre lui a sostenere la funzionalità mitocondriale e ad avviare l’autofagia. Autofagia può essere un termine che spaventa, deriva dal greco e significa “mangiare se stesso” ma in fisiologia si riferisce a quel processo di pulizia per cui tutto ciò che all’interno della cellula risulta essere danneggiato o scarsamente performante viene “rottamato”. E non è finita qui. Conosciamo da tempo l’attività antiossidante dei composti fenolici contenuti nella frutta e nella verdura. Queste sostanze potrebbero “sacrificarsi” facendosi ossidare dai radicali liberi e neutralizzandone così l’azione. Ma spesso i polifenoli non agiscono per via diretta bensì per intermediazione dell’Nrf2.

Nrf2 e prevenzione
Probabilmente è grazie all’Nrf2 che noi esseri umani riusciamo ad avere un’aspettativa di vita tanto lunga. Ed infatti
1) l’azione anti-ossidante ed anti-infiammatoria,
2) l’autofagia mitocondriale,
3) e la riduzione dello stress ossidativo
sono tre meccanismi attraverso i quali è possibile prevenire e trattare la gran parte delle malattie cronico-degenerative.
Tanto per essere più esaustivi l’Nrf2 sembra svolgere azione preventiva nei confronti delle malattie cardiovascolari (dall’ipertensione all’infarto) e neurodegenerative (dalla demenza senile all’Alzheimer), del cancro, del diabete mellito di tipo 2, della sindrome plurimetabolica, dell’obesità, dell’epatosteatosi, delle malattie autoimmuni, della sclerosi multipla e dell’epilessia.
È un elenco folto ma probabilmente non completo perché a rigor di logica non vi è un processo di guarigione che non possa giovarsi dell’opera dell’Nrf2.
Nell’immaginario collettivo l’uomo si intossica perché mangia cibo intossicato mentre respira aria inquinata ed ha la chance di disintossicarsi attraverso alimenti selezionati per qualità e purezza.
In realtà il grosso delle tossine con cui abbiamo a che fare è prodotto all’interno del nostro stesso organismo e a rendere possibile la detossificazione ci sono complessi sistemi enzimatici. Che miracolo avrebbe compiuto Madre Natura a progettarci come specie aerobie se non ci avesse dotato anche di sofisticati sistemi di detossificazione e di gestione dello stress ossidativo?

Gli enzimi citoprotettivi
La superossido-dismutasi si trova come enzima contenente zinco/rame nel citosol e come metalloproteina contenente manganese nei mitocondri. Agisce rimuovendo il pericoloso radicale superossido combinandolo coi protoni a formare perossido di idrogeno (meno reattivo) ed ossigeno.
La catalasi si localizza all’interno di particolari organelli cellulari, i perossisomi, e decompone il perossido di idrogeno ad acqua ed ossigeno. In altre parole porta a termine il lavoro iniziato dalla superossidodismutasi.
La glutatione-perossidasi è una metalloproteina contenente selenio localizzata in parte all’interno delle membrane cellulari ed in grado di rimuovere il perossido di idrogeno convertendo il glutatione ridotto in glutatione ossidato. Anche la glutatione-perossidasi, dunque, segue come in una staffetta la superossido-dismutasi.
Che ci crediate o no ad attivare i geni che portano alla sintesi della superossido-dismutasi, della catalasi e della glutatione-perossidasi c’è ancora una volta lui: l’Nrf2!

Come attivare l’Nrf2
A questo punto siamo curiosi di sapere quali siano le molecole contenute negli alimenti in grado di attivare l’interruttore dell’Nrf2. In questo modo avremo garantito l’effetto anti-ossidante e anti-infiammatorio di questo importante mediatore cellulare.
I polifenoli della frutta e della verdura, i tocoferoli e tocotrienoli contenuti negli oli e nella frutta oleosa, gli isotiocianati dei broccoli e delle crucifere in generale, i terpenoidi, i composti sulfurici contenuti nell’aglio e nella cipolla, i carotenoidi degli ortaggi arancioni e il licopene del pomodoro cotto, gli acidi grassi omega 3 (DHA ed EPA) contenuti nelle alghe e nel pesce hanno tutti la capacità di attivare il Trf2.
Ma guarda un po’ che caso… gli antiossidanti appena citati agiscono anche come detossinanti grazie all’azione dell’Nrf2! Dunque un’alimentazione detox non è soltanto quella che ci fa fare tanta pipì. Lo dico perché sul web c’è come sempre un po’ di confusione. Ovvio che prima che intervenga l’emuntorio renale è d’obbligo che siano entrati in azione i meccanismi cellulari.
Una bella centrifuga di cavolfiore, mirtilli e carote come aperitivo, una cena a base di pesce azzurro accompagnato da un ricco contorno di verdure ed il gioco è fatto. Possibile che basti così poco per vivere sani fino a cent’anni?

Forse ci siamo dimenticati di qualcosa …
C’è un ultimo meccanismo in grado di attivare i processi di detossificazione e sono sicura che quello che sto per rilevarvi vi sorprenderà.
Un modesto stress ossidativo (come quello che può derivare dall’attività fisica svolta con progressione allenante) è uno dei principali fattori in grado di attivare i meccanismi enzimatici di controllo dello stress ossidativo. Il principio è quello dell’ormesi. È la prima volta che sentite questo termine? Per ormesi si intende la risposta adattiva degli esseri viventi all’azione di una data sostanza somministrata in piccole dosi oppure in dosi elevate. Le piccole dosi avrebbero la capacità di stimolare una data funzione mentre le alti dosi la inibiscono. Così nel caso del nostro Nrf2 piccole dosi di stress ossidativo avrebbero la capacità di stimolare la sua funzione. Ma se questa risposta ormetica è documentata vale anche l’assunto opposto: grandi dosi di antiossidanti possono downregolare l’espressione dell’Nrf2. In altri termini se ci riempiamo di antiossidanti dalla mattina alla sera possiamo rischiare di compromettere l’attività del master regolatore della detossificazione cellulare. Ed è così che un eccesso di antiossidanti rischia di avere un effetto pro-ossidante!

In conclusione…
Il nostro organismo è un sistema aperto in equilibrio dinamico con l’ambiente esterno. Qualsiasi esagerazione è causa di una perturbazione che ci obbliga a ricercare un nuovo bilanciamento. La via che ci deve guidare è sempre quella del buon senso. Se antiossidanti e detossinanti fanno bene ciò non significa che un loro eccesso faccia meglio. Preparatevi pure qualche bevanda detox, mangiate verdura ed ortaggi ad ogni pasto ma soprattutto non dimenticate di muovervi!

frutta detox

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Nota bibliografica
Martin L Pall, Stephen Levine. Nrf2, a master regulator of detoxification and also antioxidant, anti-inflammatiry and other cytoprotective mechanisms, is raised by health promoting factors. Acta Physiologica Sinica 2015

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