Verdure lattofermentate e candida

Chi è Candida albicans?

Candida albicans è un fungo comunemente presente nell’intestino e la cui crescita è tenuta a bada dai batteri buoni (probiotici). Alcune condizioni come una disbiosi intestinale o un sistema immunitario compromesso possono favorire il passaggio da fungo commensale a patogeno. Moltiplicandosi al di sopra dei valori fisiologici, Candida albicans può diffondere oltre i confini della barriera intestinale e invadere l’intero organismo. Non è un problema da poco dal momento che la candidosi sistemica è associata ad un’aumentata mortalità per tutte le cause.

 

Candida albicans e altre micosi invasive

Nel corso degli ultimi decenni le micosi invasive si sono imposte come un emergente e grave problema di Sanità Pubblica sia in termini di ospedalizzazione che in termini di costi.

In condizioni di eubiosi (corretto assetto quali/quantitativo del consorzio microbico) e quando il sistema immunitario svolge a pieno la sua funzione Candida albicans rimane un fungo simbiontico.

Per contro quando l’eubiosi viene meno e il sistema immunitario perde i colpi, Candida albicans diviene un importante patogeno opportunista. Questo fungo ha infatti una sviluppata capacità di adattamento e può cambiare la morfologia, da blastospore a pseudo micelio, a ife vere e proprie adattandosi ai cambiamenti che avvengono nel microambiente di crescita. A causa di questa sua capacità di virare da commensale a patogeno, Candida albicans può essere responsabile di infezioni in qualunque sito anatomico. Tali infezioni possono essere classificate come superficiali, localmente invasive o disseminate.

 

Sconfiggere la candida con i batteri buoni

Alcuni generi batterici e tra questi Bifidobacterium, Streptococcus e Lactobacillus hanno un ruolo cruciale nell’antagonizzare la crescita di Candida albicans.

Gli Autori di un recente lavoro scientifico (https://www.nature.com/articles/s41467-022-30661-5) hanno dimostrato, tramite un sofisticato modello in vitro, che Lactobacillus rhamnosus è in grado di ridurre il numero di cellule di Candida albicans a contatto con l’epitelio intestinale, contrastando così il rischio di un’invasione sistemica. In particolare, tra i metaboliti prodotti da Lactobacillus rhamnosus ve ne sono alcuni capaci di svolgere un’azione epigenetica forzando Candida albicans a spengere i suoi geni di patogenicità.

Un ruolo importante lo svolgono anche gli enterociti, le cellule che ricoprono il lume intestinale. Le abbiamo conosciute in altri articoli come parte fondamentale della barriera intestinale.

In condizioni fisiologiche la mucosa intestinale lascia passare solo i nutrienti impedendo, invece, il passaggio di batteri, virus, funghi, sostanze xenobiotiche e mediatori dell’infiammazione. Questa permeabilità selettiva è garantita dalla presenza di una ben congeniata barriera intestinale.

La barriera intestinale è formata da:

  • muco;
  • cellule epiteliali tenute assieme da giunzioni strette (tight junctions);
  • barriera immunologica (cellule dendritiche, linfociti B e T);
  • barriera vascolare;
  • barriera epatica (cellule di Kupfer, macrofagi, cellule stellate).

Questa descrizione della barriera intestinale pone l’accento sugli aspetti anatomici. La verità è che la barriera intestinale non è come un muro fatto di malta e mattoni. Qui non ci sono mattoni ma cellule vive, gli enterociti per l’appunto. Come tutte le cellule anche gli enterociti producono metaboliti. Gli Autori hanno dimostrato che i metaboliti derivati dall’endotelio intestinale sono in grado di favorire la crescita di Lactobacillus rhamnosus. La relazione simbiontica che si è venuta a stabilire tra i batteri e il nostro intestino nel caso specifico di Lactobacillus rhamnosus si sostanzia in questo: il batterio vive solo in presenza di cellule epiteliali e in cambio di questo sostegno produce sostanze che inibiscono la crescita di microrganismi patogeni come Candida albicans.

In particolare, Lactobacillus rhamnosus è in grado di produrre alcuni metaboliti derivanti dalla chitina che inibiscono la formazione delle ife fungine.

È possibile che altri batteri tra quelli ben rappresentati in un microbiota eubiotico possano svolgere azioni analoghe a quelle di Lactobacillus rhamnosus inibendo la patogenicità dei miceti, dei virus e dei batteri.

Non è un caso se la sovraccrescita della candida è spesso la conseguenza dell’assunzione di antibiotici. L’antibiotico crea, infatti, uno squilibrio nell’assetto della flora batterica sia a livello vaginale che a livello intestinale. A seguito di questo evento la candida non ha più competitor che ne limitino la crescita.

 

Conclusioni

Conoscere la relazione esistente tra batteri buoni e microrganismi patogeni può dare l’avvio a nuovi approcci terapeutici. Prima però di pensare ad un’integrazione con probiotici bisogna porre attenzione all’alimentazione nel suo complesso. Una dieta varia, basata sul consumo prevalente di alimenti di derivazione vegetale minimamente processati e caratterizzata dalla presenza di alimenti latto-fermentati giova al microbiota intestinale, al sistema immunitario e all’intero organismo.

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